Buon 2020!
E buon anno a te, viaggiatore, che leggi questo post.
Mi piace pensare che la parola viaggiatore non debba per forza indicare una persona che prende molti aerei o che ha visto una percentuale alta del mondo, ma che ogni persona sia un viaggiatore della propria vita (piccolo particolare fuori tema: da questa mia convizione nasce anche il nome del blog). Che ogni giorno sia una tappa di un road trip che dura una vita, e che attraversa fasi, cambiamenti e prove.
E allora, mi chiedo che tipo di viaggiatore della vita sono stata durante il 2019, quali tappe ho vissuto a pieno e su quali mi sono impantanata, bloccata.
Da due anni vivo a Bordeaux e da quattro anni vivo lontano da quella casa dove ho trascorso la mia infanzia e vissuto tantissimi giorni, felici e meno felici. Quella casa attorno alla quale ho stretto amicizie, alcune delle quali per la vita. Vivere le relazioni a distanza è difficile e credo che le pare mentali che mi costruisco io in relazione a questo siano definitivamente una buona percentuale del dove mi blocco, dove monto i parocchi e non vedo le cose oltre il mio naso, generando a volte sconforti non troppo sensati. Il mio buon proposito su questo è di poter migliorare nel dare peso a certe situazioni, alle scelte fatte e soprattutto alle scelte subite.

Altro punto, altro disagio. Lavoro. Inizio il 2020 vedendo (molto all’orizzonte) la fine del dottorato e anche l’inizo delle domande (da me stessa e ancor peggio dagli altri) riguardo al futuro. Ecco, queste domande sono domande da non fare: tutto il mio corpo, dalla testa ai piedi, inizia ad agire seguendo un grido di “Oddio, oddio, oddio!”. Ho reso l’idea? Benissimo. In ogni caso cerco di prepararmi delle risposte, che prontamente cambiano di settimana in settimana (se non di giorno in giorno). Il mio buon proposito su questo è di riuscire a prendere una decisione che mi arricchisca come persona e mi faccia arrivare a sera stanca ma felice, grata perche ne vale la pena.
Ed infine, le passioni. Vorrei avere più tempo per leggere: svolgendo un lavoro costantemente davanti ad uno schermo e leggendo molto spesso faccio fatica. Lo metto nei buoni propositi! D’altro canto sono felice di aver viaggiato molto, per piacere o per lavoro (o con la fantasia), e di aver potuto scoprire nuovi angoli di mondo nell’arco delle quattro stagioni:
- Inverno: San Martino di Castrozza
- Primavera: Sardegna, Paesi Baschi e Firenze
- Estate: Francoforte, Charente-Maritime, Lago di Carezza, Islanda
- Autunno: Tallinn e Helsinki, Tolosa, Siena e terme toscane
Sono grata per aver colto le opportunità ricevute e per aver investito tempo e denaro programmando e poi scoprendo ognuna di queste mete. Il mio buon proposito su questo è di tenere viva la curiosità sulle tematiche che mi interessano, continuando a leggere racconti di viaggio e racconti di posti vicini e lontani, ad immaginare itinerari per un viaggio che non esiste, a viaggiare fisicamente ma anche mentalmente.
A presto, Silvia.
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